Siamo tutti invitati venerdì 23 settembre 2016 alle ore 18:00 presso l’associazione “La Via Del Fare” in via dei Colombi 163, ad ascoltare Cecilia Tosi, autrice del libro “Il terrorismo spiegato ai ragazzi”, e porle domande alle quali ancora non riusciamo a dare una risposta, per fornire ai nostri ragazzi le chiavi di lettura dell’era contemporanea.
Sarà presente anche lo scrittore Gabriele Fabiani che ha scritto questa breve introduzione
“Quello che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte è un brutto sogno diventato realtà. Gli attentati, le minacce, la paura, tutte parole ed emozioni entrate nella nostra vita all’improvviso, come un ceffone dato a un dormiente. Abbiamo acceso la TV e ci siamo trovati davanti LA MORTE d’innocenti, di figli, mariti, mogli, nipoti. Abbiamo ancora nelle nostre orecchie le urla strazianti di chi scappava dagli attentati, di chi era stato ferito, di chi aveva perso un pezzo di vita. Ci siamo trovati impreparati a capire cosa stesse succedendo, senza nessun punto di partenza, senza nessuna nozione, senza alcun preavviso. Perché ci attaccano? Perché ci ammazzano? Perché noi? Chi sono questi? Che cosa vogliono?
È difficile riuscire a dare determinate risposte senza essere inquinati da false teorie e motivazioni, senza buttarla in “caciara”, in qualunquismi stupidi. È già difficile per noi adulti evitare che l’odio scatenato dagli attentatori si trasformi in un virus anch’esso devastante, quello dell’odio razziale, quello della guerra di religione, di Occidente contro Oriente, di Caino che ammazza Abele.
Se tutto ciò è già di per sé una situazione difficile per gli adulti, figuriamoci per i nostri ragazzi, per i bambini che ascoltano i discorsi di noi grandi, che si vedono coperti da migliaia d’immagini di morte e violenza, i quali spesso non capiscono perché di tutto questo e le spiegazioni dei più mettono maggiore confusione.
Dopo gli attentati di Parigi c’è un video molto tenero circolato in rete. Un bambino accanto al padre è intervistato da un giornalista. Quand’egli chiede al ragazzino: “Hai capito cos’è successo? Perché queste persone hanno fatto questo?” Il bambino con molta semplicità dice: “Si, perché sono molto molto cattivi”. Quando dice che questi hanno le pistole per sparare e uccidere, il padre gli risponde con una dolcezza infinita: “Ma noi abbiamo i fiori a proteggerci”.
I fiori, come per dire che esiste un modo alternativo di combattere il male, che la violenza su violenza genera ancora più violenza. Si può rispondere bene solo se si conosce e, troppo spesso noi non conosciamo. Perciò diventa indispensabile sapere.
Ecco, come potremmo spiegare a un’anima innocente di un bambino perché la follia dell’uomo arrivi a tanto, senza generare in lui lo stesso seme che ha mosso la follia degli attentatori? Ardua impresa per un adulto.
“La Via del Fare”, da sempre attenta a tematiche sociali, darà spazio al libro “Il terrorismo spiegato ai ragazzi” di Cecilia Tosi che ha lo scopo di aiutare i piccoli, ma anche i grandi, a capire cos’è questa storia di morte che ci circonda. Jihad, Al Qaida, Califfato, termini che con difficoltà riusciamo a capire veramente, ormai ci affiancano quotidianamente. Ecco perché è importante comprendere, ed ecco perché l’autrice, Cecilia Tosi, racconta con semplicità, attraverso la storia dei protagonisti, cos’è questo mondo complicato del terrorismo. Nella storia troveremo un reclutatore che vive a Raqqa e il capo di una cellula terroristica. Attraverso le loro storie si arriverà a comprendere tanti passaggi, tanti tasselli che ancora oggi mancano al nostro puzzle. Perché se da una parte tutto ciò è ingiustificabile, dall’altra bisogna sforzarsi di capire quali sono i veri motivi, che cosa c’è in gioco e qual è la realtà in quei territori di cui a noi giungono visioni distorte attraverso i media. ”
Cecilia Tosi è una giornalista esperta di politica internazionale. Scrive per
«Limes Rivista Italiana di Geopolitica» dal 2003. Collabora con varie testate
italiane ed estere, tra cui «East» e «Huffington Post». È stata caporedattore
del settimanale «Left». Si è a lungo occupata di minoranze musulmane in
Russia ed Europa e di conflitti etichettati come “religiosi”. Negli ultimi anni
ha seguito l’evolversi del terrorismo islamico cercando di spiegarne matrici e
conseguenze. Da quando è diventata mamma, ha cominciato a pensare come
avrebbe potuto spiegare a suo figlio il fenomeno degli attentati commessi in
nome della religione. E ha deciso di ricostruire gli eventi storici e sociali che
hanno dato vita alla stagione di al Qaida e dello Stato islamico, raccontandoli
anche attraverso le storie dei protagonisti.