Venerdì 10 marzo ore 20.30 all’Accademia Popolare dell’Antimafia e dei Diritti va in scena “Opera aperta – storia di Rocco Gatto vittima di mafia” di e con Nino Racco e la partecipazione di Angelica Racco.
Ingresso gratuito, prenotazioni a info@apaccademia.it
“Opera aperta” evoca e ricorda Rocco Gatto, ucciso dalla mafia a Gioiosa Jonica il 12 marzo 1977. I motivi dell’assassinio di Rocco sono plurimi ma coincidenti, non ultimo la sua denuncia alla Stazione dei Carabinieri sulla chiusura del mercato domenicale. Questa forzata chiusura era stata imposta ai commercianti dalla ndràngheta gioiosana, una sorta di “lutto cittadino” per la morte del boss Vincenzo Ursino, avvenuta il giorno prima in un conflitto a fuoco con i carabinieri (novembre 1976).
Rocco Gatto a Gioiosa Jonica Particolare della storia di Rocco Gatto è che il suo No alla mafia – che in Calabria si chiama ‘ndràngheta – non fu un No silenzioso, ma pubblico, consapevole, politico: d’altra parte egli stesso, come il padre Pasquale, era tesserato e militante del PCI. È proprio questa “pubblicità” della denuncia che diede e dà fastidio alla ndràngheta! Due mesi prima di essere ucciso, in una intervista alla RAI per la trasmissione TV7, Rocco dichiara al pubblico di tutta Italia: io non pagherò mai il pizzo alla mafia, fino alla morte. E così è stato.
I fautori della chiusura del mercato domenicale – grazie alle dichiarazioni di Rocco Gatto – sono stati individuati e condannati. Il processo per l’uccisione di Rocco si è invece concluso senza colpevoli (insufficienza di prove). Qualche anno dopo il Presidente Pertini consegnerà a papà Pasquale Gatto la medaglia d’oro al valore e alla memoria di Rocco.