Storie straordinarie di gente normale

Per gli amici della “Via del Fare” Gabriele Fabiani ha scritto una bella recensione del libro “Strorie straordinarie di gente normale” di Mario Pannisco che si può ritirare fino ad esaurimento presso la sede dell’Associazione in Via dei Colombi.

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Per parlare del libro di Mario Pannisco fa gioco facile partire dallo stesso titolo: “Storie straordinarie di gente normale”. Due aggettivi in apparente contrasto tra loro, straordinario e normale. Probabilmente ciò che meraviglia, che stravolge, spesso non è altro che, il palesarsi della normalità perduta, disabituata . Un po’ ciò che accade nel libro scritto dal Pannisco, una storia, tante storie con il compito di ricondurci a quello che siamo veramente, a quello che dimentichiamo di essere, a quello che ci sfugge, che perdiamo senza più ritrovare. Esseri imperfetti capaci di opere straordinarie, esseri perfetti capaci di perdere la propria normalità. Cos’è normale? Cos’è straordinario? La morte, ad esempio, è una consueta normalità, ma il fatto che ce ne dimentichiamo la riconduce ad una essenza di straordinarietà che ci sconvolge. Io morire? Quando? Dove? Perché?
Pensare di essere degli Dei immortali, salvo poi accorgerci che non è così. Un giorno, ci osserveremo allo specchio e scopriremo che il tempo è passato, inesorabile. La nostra convinzione di vivere in eterno, che ci faceva rimandare al domani, non è stata che una fievole illusione. Siamo esseri normali. Esseri legati al caso, al destino, alla fatalità. Ciò che ci circonda non è altro che un susseguirsi di scontri ed incontri che generano la nostra esistenza e che determinano l’entità delle nostre azioni. Oggi giorno sembra straordinario salutarsi con un “Buongiorno” cosa che, invece, dovrebbe essere normalità. Un evento, un ritardo, un inconveniente, sono considerate circostanze straordinarie quando dovremmo sapere che è normale nella vita incorrere in piccoli intoppi. Se fosse dato il giusto peso alla normalità, magari sarebbe anche più facile superare determinati ostacoli. Eh già, ostacoli! La vita ne mette tanti da superare e spesso invalicabili. La straordinarietà di un fallimento potrebbe essere nient’altro che la normale condizione dell’uomo. Esso non può vincere sempre, non può pensare di essere immortale né invincibile, è nell’accettazione della normalità che l’uomo ritrova la conoscenza di se stesso. Quando si conosce se stessi, allora è li che si diventa straordinari.copertinapannisco
Le storie che l’autore ci pone davanti sembrano frutto della sua fantasia, ma sono storie vere. Ci conduce, l’autore, nell’affrontare realtà distanti da noi anni luce, di cui non conosciamo nulla, che nemmeno pensavamo potessero esistere. Invece, queste storie entrano in noi, ci portano a pensare ad una fattezza straordinaria, sorprendente della vita. L’autore poi pone l’accento anche sul lato più terribile della straordinarietà, della vera natura eccezionale degli eventi. Questi inconsueti, atipici, desueti eventi che ci cambiano l’esistenza. Gli attentati alle torri gemelle, ad esempio. Pensate a chi si è svegliato con la normalità di un solito giorno di lavoro e si è ritrovato nell’essere vittima di un evento atipico, fuori dal normale, inaspettato, criminale, folle e devastante.
Nel leggere queste pagine, si riesce a capire che spesso sarebbe utile portare un po’ di normalità nei nostri giorni, perché quando accadranno eventi straordinari, saremo capaci di ritrovare la nostra normale essenza umana che ci renderà più forti.
Infine, vorrei complimentarmi con l’autore per questo viaggio straordinario all’interno di racconti di vite reali e di straordinaria normalità.

 

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